Un po' di pazienza
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Musica mascherata

Il Rabadan, il Carnevale di Bellinzona, quest’anno ha festeggiato i 160 anni di vita. Tra gli elementi caratteristici dei festeggiamenti assieme a maschere e carri, vi sono da tempo le Guggenmusik, bande variopinte di ottoni e percussioni che con il loro ritmo aiutano a far ballare il popolo mascherato. Seppure rappresentino un approccio goliardico al suonare insieme, dietro quelle esibizioni vi è un’organizzazione e un lavoro fatto di prove musicali e abilità sartoriali che inizia mesi prima. Per scoprire cosa si nasconde dietro i costumi e le canzoni delle Guggen, abbiamo intervistato Lucas Dürr, presidente dei Ciod Stonaa, la più antica Guggenmusik del Canton Ticino.

Come nasce la sua passione per la Guggenmusik?

“Era il 1999 e un mio amico scout aveva una compagna di studi che suonava nella Guggen dei Ciod Stonaa di Bellinzona. Così venni a sapere che cercavano nuove leve. Il Carnevale mi è sempre piaciuto e anche la musica, così sono entrato e ho imparato a suonare la gran cassa”.

 

Aveva già delle esperienze musicali?

“Suono la chitarra per diletto e da ragazzo ho suonato il pianoforte, ma non avevo mai suonato la gran cassa”.

 

Anche gli altri colleghi della Guggen suonano in modo amatoriale?

“Sì, la maggior parte suona solo con i Ciod Stonaa, poi ci sono una decina circa che suonano anche in gruppi, band o filarmoniche e che hanno una buona conoscenza musicale, ma la maggior parte suona per divertirsi”.

 

Quanti siete?

“Sulla carta siamo in 60 soci, poi per diversi motivi alla fine alle varie uscite di solito siamo circa una quarantina”

 

Quando inizia la preparazione dei brani?

“Di solito ci ritroviamo l’ultimo weekend di agosto e poi proseguiamo con le prove ogni venerdì sera dalle 20 alle 22.30 circa a Bellinzona. È un appuntamento che serve anche per stare insieme, per bersi una birra o mangiarsi una pizza prima o dopo le prove. Alcune sezioni, in particolare i fiati, provano anche durante la settimana. Poi a gennaio iniziano le esibizioni. Perché è vero che il nostro spirito è goliardico e carnevalesco, però ci teniamo anche a suonare delle cose piacevoli da sentire”.

 

Che tipo di brani avete in repertorio?

“Abbiamo circa una ventina di brani e ogni anno ne lasciamo indietro tre e ne proponiamo tre nuovi. Sono quasi tutti brani dal successo consolidato, motivi noti pop-rock, poiché il nostro motto è far divertire divertendosi, per questo scegliamo canzoni e musiche che portino il pubblico a ballare”.

 

Chi sceglie i brani?

“I soci fanno le loro proposte, ma poi è il nostro maestro Daniele Cavallini che alla fine decide. Il maestro è una figura importantissima perché durante le esibizioni deve avere la capacità di tirare su il ritmo quando cala. Ritmo inteso musicalmente, ma anche come ambiente del gruppo”.



Quante sono le vostre esibizione durante il periodo di Carnevale?

“Dipende. Diciamo che da metà gennaio per 6-7 fine settimana siamo impegnati in una ventina di appuntamenti nei diversi Carnevali. E in ogni uscita si fanno circa 3-4 suonate”.

 

Esiste un ricambio generazionale nelle Guggen?

“Per quanto riguarda la nostra, ma in generale, posso dire che va a ondate, magari dei gruppi di amici entrano o lasciano insieme. Noi andiamo dai 18 ai 70 anni, con un’età media attorno ai 35-40 anni e una partecipazione sia femminile, sia maschile. Siamo molto trasversali perché a unirci è la voglia di far carnevale, di divertirsi e di staccare un attimo dalla quotidianità”. 



Guggen non è solo musica ma anche mascheramento, come scegliete e realizzate i costumi?

“Innanzitutto, va ricordato che esiste un comitato di 7 persone, composto da me, quale presidente, da Barbara Guggiari responsabile manifestazioni, Joel Casada, cassiere, Andrea Leoni, segretario, Michele Pedrioli, archivista, Jessica Buloncelli, responsabile programma e vicepresidente, Nancy Zaharulko, commissione artistica. Ed è quest’ultima commissione a occuparsi dei costumi”.


Come avviene la scelta?

“Durante l’assemblea di chiusura, dopo il Carnevale, ogni socio può portare proposte, con un minimo di documentazione sui costumi e il tema dell’anno successivo. L’assembla ne vota due, poi all’assemblea seguente, a giugno, si realizzano i prototipi delle due opzioni. Si vota il preferito e nel periodo estivo la commissione definisce i dettagli realizzativi con i professionisti delle sartorie”. 


Quanto costa un vestito? 

“Il vestito è un impegno non indifferente dal punto di vista economico. Diciamo che mediamente costa sui 300 franchi l’uno e abbiamo quindi uscite per circa 25’000 franchi. Per finanziarli abbiamo la tassa sociale, gli ingaggi dei diversi Carnevali e poi organizziamo altre manifestazioni durante l’anno per autofinanziarci”.

 

Il tuo costume preferito?

“Nel 2019 ne avevamo uno bellissimo ispirato al Carnevale di Venezia, anche se il tema era stato simpaticamente intitolato “Uva passa e fichi secchi””.

 

E nel 2023?

“Quest’anno il tema è “L’amore è… chiodo schiaccia chiodo””

Ma siamo sicuri che l’amore per la Guggenmusik vedrà sempre dei Ciod bellinzonesi divertirsi suonando in maschera al Rabadan.

Lucas Dürr
Anno di nascita: 198
Professione: CFO Ritom SA

Dopo gli studi in Ingegneria, Lucas Dürr ha conseguito il Master in Industrial Management and Manufacturing presso l’ETH di Zurigo. È un Project Management Professional ed è direttore finanziario (CFO) di Ritom SA (società di proprietà di SBB CFF FFS & Cantone Ticino). All’attività professionale affianca la passione per la Guggenmusik ed è presidente dei Ciod Stonaa di Bellinzona.

Lud Gang CV

E GUGGENMUSIK

La tradizione vuole che le Guggenmusik risalgano al XVI secolo e ai riti per allontanare l’inverno praticati nella Germania del Sud e nella Svizzera tedesca. I suonatori di queste bande utilizzavano maschere e strumenti rumorosi nella speranza che il chiasso prodotto allontanasse lo spirito dell’inverno. È però nel XX secolo che le guggen iniziano ad avere un loro ruolo codificato nei carnevali. Nel 1934 a Basilea durante il Carnevale si contano già diverse Guggen, strutturate con strumenti a fiato, in particolare tromboni e affini, e percussioni varie. Per le Guggen, l’importante è infatti trasmettere il ritmo e invitare alla danza.

 

I CIOD STONAA

I Ciod Stonaa sono stati per anni l’unica “Guggenmusik” ticinese. L’idea di crearla venne lanciata il 10 novembre 1958 al ristorante Teatro di Bellinzona quando si incontrarono l’allora presidente della società Rabadan, Renzo Apuzzo, uno dei volti passati di Re Rabadan, Emilio “Milietto” Imperatori, noto cabarettista, e Otto Schwarz, un basilese amante del Carnevale che aveva un negozio di tappezzeria in città. Iniziarono così a cercare, soprattutto tra i confederati, dove le Guggen erano già diffuse, dei suonatori per il Carnevale. Il nome della Guggen era già pronto: Ciod Stonaa (Ciod è il soprannome degli abitanti di Bellinzona). L’esordio musicale avvenne con una formazione di una decina di elementi. Nei decenni successivi l’associazione si è ampliata con decine e decine di bellinzonesi che negli anni si sono alternati nel divertirsi e far divertire al ritmo della Guggenmusik.

Colonna sonora