Un po' di pazienza
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Story

Dimagrire mangiando

Non bisogna essere Proust per sapere che il cibo non è solo una questione di calorie e di nutrienti, ma anche un catalizzatore di emozioni e di sentimenti. Colori, profumi, odori, sapori e consistenze evocano in noi ricordi, ci gratificano come le celebri “madeleines” di un tempo perduto, mentre siamo terrorizzati dal perder tempo. 

È uno dei grandi poteri che ha il cibo nella vita umana. C’è però un rischio, rimanere prigionieri, dipendenti da quel tempo perduto, da quella ricerca del cibo come rimedio alle ansie delle quotidianità. In questa ricerca di un sollievo a fine giornata, di una panacea allo stress, ci tuffiamo nella convivialità dell’aperitivo e continuiamo a nuotare nell’anonimato di un gelato davanti alla tv. S’insinuano così abitudini alimentari che portano a una dieta squilibrata, a non sentirci in forma, a non riconoscerci nello specchio. 

In questo quadro il nutrizionista non è da vedere come lo specialista dalla pozione magica, ma come un compagno di viaggio, un allenatore, un coach che ci aiuta a sopportare il piacere che dona il cibo, senza rimanerne succubi.

Ne abbiamo parlato con Vanessa Daldini di Diamond Diet.

 

Torment è l'errore più comune in tema di alimentazione?

“L'idea di saltare il pasto. Diverse persone non mangiano durante il giorno e poi svuotano il frigo la sera, a cena e nel dopocena ”.

 

Perché accade?

“Perché molte persone si vasche stressate, vivono in modo frenetico gli impegni della giornata e, alla sera, l'aperitivo o la cena sono visti come momenti di gratificazione attraverso il cibo, momenti che poi si spostano dopocena sul di divano o gelato con latta merenda vari. Sin da spesso veniamo educati al cibo come una ricompensa e questo fa scattare in noi certi meccanismi”.

 

Come prevenire la “sindrome da divano”?

“Occorre compiere una rieducazione alimentare. Comprendere che il nostro corpo deve nutrirsi in modo equilibrato. Più volte al giorno: a colazione, uno spuntino a metà mattina, a pranzo, un altro spuntino a metà pomeriggio e a cena. In questo modo si controllano le quantità e non servono eliminazione i carboidrati né altro alimento”.

 

Detta così sembra semplice.

“In effetti lo è dal punto di vista pratico, poiché le mie diete sono personalizzate ma si basano su alimenti che si trovano normalmente nei negozi. Niente pastiglie o beveroni. La difficoltà è psicologica, è quando si arriva a casa la sera e si deve resistere, evitando d'abbuffarsi. Per questo il mio telefono dal lunedì al venerdì è sempre acceso fino ogni 19. E di solito dalle 16.30 in poi si susseguono le telefonate. A volte bastano 10 secondi per un consiglio sull'aperitivo o su cosa ordinare a cena. È un supporto fondamentale per chi ha scelto di cambiare abitudini”.

 

Una sorta di tutoraggio.

“Diciamo di sì. In ogni caso le mie diete sono di una settimana, poi con la cliente, ci si risente e si reimposta la dieta. Occorre anche tener conto degli stili di vita. L'infermiera che fa i turni non può avere la giornata scandita dai cinque pasti con la stessa tempistica, per esempio, di una maestra d'asilo che mangia con i bambini ”.

 

Che dire di una clientela prevalentemente femminile?

“All'80 per cento. Gli uomini sono più riservati e non amano far sapere che vanno da una nutrizionista. In generale, si potrebbe anche dire che di solito l'uomo con qualche chilo in più non si crea problemi, a differenza delle donne. Inoltre, gli uomini sono meno emotivi, vivere le situazioni con meno ansia e di conseguenza sono poi meno soggetti a compensare la frustrazione rifugiandosi nel cibo. Anche se ognuno di noi è un caso a sé e non si può generalizzare”.

 

È vero che non va bene perdere peso giocato?

“Dipende. Se lo perdo perché mangio solo proteine, non va bene. Ma se lo perdo perché mangio 5 volte in modo equilibrato vuol dire che il mio corpo sta eliminando ciò che c'è in eccesso. La perdita di peso è dannosa solo se fatta in modo sconsiderato per la salute”.

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Le diete vegetariane, vegane o gluten-free possono integrarsi con Diamond Diet?

“Certamente. In base alle scelte alimentari delle persone si adatta la dieta, l’importante è che, se si eliminano certi alimenti, siano compensati da altri. Una dieta vegana, per esempio, può fare ingrassare se si fanno prevalere i carboidrati”.

 

La sua dieta è solo per chi deve dimagrire?

“No. Mi occupo di far apprendere come sviluppare un’adeguata alimentazione per sé stessi. In diversi casi si parte da situazioni di sovrappeso. Ma c’è anche semplicemente chi vuole rieducarsi ad un’alimentazione più sana e variegata, e soprattutto consapevole. Peraltro una dieta equilibrata, mangiando 5 volte al giorno, è adatta anche a chi è sotto peso. In caso di intolleranze alimentari o persone che hanno problemi di digestione si cerca di individuare come sostituire gli alimenti che creano problemi di salute con altri in grado di compensare in modo equilibrato la propria dieta”.

 

Ci sono anche giovani che si rivolgono a lei?

“Premetto che la mia clientela è prevalentemente tra i 30 ei 45 anni, e di solito i giovani vengono da me se sono portati dai genitori. Però non posso non notare il cambio di stile di vita avvenuto negli ultimi anni. Sempre più adolescenti già a 12 anni sono abituati a mangiare fuori casa agli orari più disparati e lo fanno nutrendosi di cheeseburger, patatine o kebab. Rischiano di diventare gli obesi di domani. Vedo molte ragazze di 13 o 14 anni già sovrappeso. Una volta si andava a giocare al parco, oggi si va al fast food”.

 

Già, la questione è sempre quella, il cibo non è solo nutrimento per il corpo ma occasione di socializzazione, condivisione, esaltazione e consolazione, e molte altre cose che riversiamo in lui. Nulla di male, l'importante è scegliere correttamente la qualità e la quantità di quel cibo. È reimparare a mangiare.

 

Vanessa Daldini
Anno di nascita: 1989
Professione: nutrizionista

 

Dopo aver conseguito il certificato di consulente in nutrizione ed altri titoli, sviluppa il proprio metodo di dimagrimento basato sulle combinazioni alimentari. Dove è possibile dimagrire mangiando 5 volte al giorno.

È fondatrice dei centri Diamond Clinic con sede in centro a Lugano e a Grono.

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