Un po' di pazienza
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La casa si compra giorno dopo giorno

Il capitale iniziale è uno dei maggiori ostacoli per le giovani coppie o per i single che vogliono acquistare una casa tutta per sé. Soprattutto se si cerca di comprare un immobile che rispecchi le proprie aspettative. Esiste però un modo per andare a coprire quel capitale iniziale richiesto dalle banche, che spesso manca. Si tratta, in sostanza, di pagare un affitto un po’ più alto iniziando così a comprare, giorno dopo giorno, la propria casa. Ma per farci spiegare meglio come funziona il “rent to buy” abbiamo intervistato Sabrina Tilli, direttrice di Omnis Vision, società di consulenza di Bellinzona.

Cos’è il “rent to buy” e perché può essere una soluzione per  diventando popolare?

“È una formula che agevola l’acquisto di una proprietà, soprattutto per chi ha un buon reddito ma non dispone di un capitale iniziale sufficiente per soddisfare le richieste delle banche. In pratica, l’acquirente firma due contratti: un diritto di compera e un contratto  di affitto. L’affitto viene pagato per un periodo definito con il venditore, normalmente tra i 3-5anni, una parte del canone va a coprire il capitale proprio mancante. Questo permette di riservare l’appartamento, viverlo e accumulare progressivamente il capitale necessario per l’acquisto definitivo.”

 

Quindi, in che modo questo sistema facilita l’accesso alla proprietà immobiliare?

“Il grande vantaggio è che chi compra non deve immediatamente disporre del 20-25% del prezzo di acquisto che le banche solitamente richiedono come capitale proprio. Ad esempio, se una coppia ha solo il 10-15% del capitale necessario, con il “rent to buy” può comunque riservare la casa, viverci, e nel frattempo accumulare il restante capitale mancante attraverso il canone di affitto maggiorato. Questa formula evita che le persone debbano prosciugare i loro risparmi per raggiungere la soglia richiesta.”

 

Cosa succede se l’acquirente decide di interrompere il percorso di acquisto?

“Se l’acquirente decide di non procedere con l’acquisto alla fine del periodo stabilito, il capitale versato non è rimborsato e funge da pena convenzionale,  quale tutela per il proprietario, che potrebbe comunque rientrare in possesso della casa. Si tratta di un accordo bilaterale che deve essere chiaro fin dall’inizio, con tutte le analisi del caso per valutare la solvibilità dell’acquirente e le condizioni economiche.”

 

Ci sono vantaggi anche per il venditore?

“Sì, assolutamente. Il venditore beneficia di una redditività continua grazie al canone d’affitto e non è costretto a vendere subito la proprietà, con conseguente vantaggio fiscale, in particolare sulla riduzione dell’aliquota della tassa sugli utili immobiliari. Questa formula è particolarmente interessante per i proprietari che desiderano cedere il proprio bene immobiliare ma che non hanno un bisogno immediato di liquidità, in quanto l’incasso avviene in modo dilazionato. 

 

Esempi concreti che avete sperimentato?

“Omnis Vision è una società di consulenza e project management attiva in favore della valorizzazione del patrimonio naturale e costruito. Nel caso specifico,  la nostra consulenza è focalizzata all’accompagnamento al proprietario immobiliare nel valutare questa opzione in termini di fattibilità e sostenibilità. Abbiamo avuto l’opportunità di approfondire questa modalità di cessione  a Bulle, nel Cantone Friburgo, con la quale sono state vendute con successo  decine di appartamenti. In Ticino, recentemente abbiamo avviato una collaborazione con Galli Immobiliare per applicare questa modalità di acquisto in favore dei loro  diversi progetti, esistenti  e nuove costruzioni. Con Galli immobiliare stiamo sviluppando un modello che mira a rendere più semplice l’accesso alla proprietà, sia dal profilo burocratico sia finanziario.

 

Il futuro vedrà affermarsi il “rent to buy”?

“Il modello  Rent to Buy esiste da tempo e credo abbia un enorme potenziale, soprattutto in un mercato immobiliare sempre più difficile e con regole bancarie più rigide. È una soluzione che offre flessibilità sia agli acquirenti che ai venditori e, con il giusto supporto e la corretta informazione, può diventare una scelta sempre più diffusa. È una forma che favorisce le nuove generazioni ,perciò ha anche un valore sociale e culturale.”

Sabrina Tilli

Anno di nascita: 1987

Professione: Direttrice società di consulenza

 

Dopo aver frequentato la Scuola di Commercio a Bellinzona, ha svolto l’attività di consulente alla clientela privata nel settore bancario dal 2008 al 2014. In quel’anno è entrata nel mondo degli studi d’architettura, diventando assistente di direzione di ’atelier ribo+ di Cadenazzo. Nel 2019 passa a dedicarsi al progetto di consulenza di Omnis Gestioni, oggi evoluta in Omnis Vision, società di consulenza e project management di cui è direttrice.

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