
Elefanti sulle Alpi
L’arte contemporanea può diventare un veicolo per lanciare messaggi ecologisti e creare un indotto economico in piccoli centri delle valli alpine? Per cercare una risposta occorre salire a Mesocco.
Nel paese del Moesano e nelle sue frazioni, lo scorso 24 agosto, è stato inaugurato un singolare zoo. Non ci sono gabbie e le marmotte convivono con i capodogli, gli stambecchi con gli elefanti.
A portarli sulle Alpi non è stato un redivivo Annibale ma una coppia di street artists ticinesi. Loro sono Christian Rebecchi e Pablo Togni, in arte Nevercrew.
Per meglio comprendere le finalità del progetto abbiamo intervistato Mercedes Albertini, municipale di Mesocco, con delega a Turismo, Istruzione pubblica, Cultura, Sport
e Tempo Libero.
Cos’è lo Zoo di Mesocco?
“Potremmo definirlo un’esposizione diffusa o una mostra permanente all’aperto. Attualmente è composto da 13 opere che sono dislocate sui muri di Mesocco e delle sue frazioni. Si va dalle scuole ad alcune case private, sino alla centrale di Leso. Ma l’idea è che possa essere un work in progress con opere che possono aggiungersi ogni anno. È uno zoo ma anche una sorta di safari, in cui ci si aggira per le vie di Mesocco per riuscire ad avvistare le opere sulle pareti.”
Cosa raffigurano le opere?
“Il duo Nevercrew ha voluto realizzare un colorato zoo, nato della loro fantasia e realizzato grazie alla loro abilità artistica. I murales riproducono marmotte, orsi, uccelli, castori, pecore, cervi, tassi, stambecchi ma anche capodogli, zebre, panda ed elefanti. Alcuni murales sono alti diversi metri e sono di forte impatto, altri riproducono gli animali a dimensioni naturali. Vi sono poi degli elementi che richiamano gli specchi e la fotografia, per creare un gioco di rimandi tra arte e realtà.”
Da dove arriva l’idea dello Zoo di Mesocco?
“È stata un’evoluzione del progetto del mMoMAm (mini Museum of Modern Art Misox). Con mio nipote, Luca Cereghetti, presidente dell’Ente turistico regionale del Moesano, abbiamo creato un’associazione che ha riconvertito la vecchia panetteria di Ulisse Albertini, figura conosciuta da tutti in paese e soprannominata «l’Ulissino», in uno spazio culturale. Ad aprile abbiamo presentato la mostra “Marilyn and friends”, un’esposizione dedicata al maestro della Pop Art Andy Warhol, e proseguiremo con piccole mostre temporanee per poter offrire un’occasione di scoperta dell’arte contemporanea anche in Mesolcina.”
E da cosa nasce cosa…
«Sì, ci siamo immaginati di poter colorare il nostro comune e abbiamo pensato a uno zoo di animali dipinti sulle pareti. Abbiamo contattato i Nevercrew, che si sono detti entusiasti dell’iniziativa. Sia perché possono proporre un messaggio ecologista, in cui si ricorda che non siamo l’unica specie su questo pianeta e che dobbiamo cercare una coabitazione armoniosa tra animali e umani, sia per l’originale contesto di percorso all’interno di un ambiente alpino che invita a un approccio sostenibile alla visita e alla scoperta del territorio.”
Come avete finanziato il progetto?
“Oltre al sostegno di alcuni partner e istituzioni locali, c’è stato un autofinanziamento da parte dei residenti. A dicembre abbiamo inviato una lettera a tutti i fuochi annunciando la vendita di cento stampe dei Nevercrew che corrispondevano a cento azioni dello zoo e le abbiamo subito esaurite. Le persone non solo hanno acquistato le stampe, ma hanno iniziato a offrirci i muri delle loro case private».
È un progetto replicabile in altre centri delle valli alpine?
“Ce lo auguriamo. Ma soprattutto vogliamo lavorare perché lo Zoo di Mesocco sia conosciuto a livello nazionale e internazionale. Vogliamo che sia un’occasione per chi è diretto o proviene dal San Bernardino di fare una sosta a Mesocco. In questo modo potrà passeggiare alla scoperta dei muri dipinti e al contempo conoscere i nostri villaggi. Per i centri di media valle è importante offrire occasione di turismo “slow” e culturale per intercettare una parte dei flussi diretti verso le mete più in quota, quelle scelte da appassionati di sci, escursioni e alpinismo, ma che hanno anche interessi artistici. Cercare di creare un indotto dalle attività culturali era un nostro obiettivo già prima, dopo gli effetti dell’alluvione del giugno scorso lo è ancora di più. Inoltre, visto il soggetto delle opere, pensiamo che sia anche un’affascinante percorso per famiglie o scolaresche, per avvicinare i più piccoli al linguaggio artistico ma anche al rispetto dell’ambiente e degli animali. È un’importante funzione educativa che non va tralasciata.”
Lo Zoo di Mesocco è dunque un esempio di come l’arte possa essere un volano per uno sviluppo sostenibile del territorio alpino: basso impatto ambientale, grande messaggio culturale.
Mesocco
Mesocco è l’ultimo comune a settentrione della valle Mesolcina, è uno dei più estesi del cantone Grigioni e ha una popolazione di circa 1’400 abitanti. È costituito da 11 frazioni, tra cui quella montana di San Bernardino. Un’importante necropoli della prima età del Ferro (VI-V sec. a.C.) è stata rinvenuta dove oggi esiste il villaggio. Sono tuttora visibili le rovine del castello, uno dei più vasti del cantone, già sede dei de Sacco, signori della valle Mesolcina dal XII sec. al 1480, e poi dei Trivulzio fino al 1549.
Christian Rebecchi (nato nel 1980) e Pablo Togni (nato nel 1979) hanno dato vita nel 1996 a un sodalizio artistico di street art che ha preso il nome di Nevercrew.
Dopo gli studi al Liceo Artistico CSIA di Lugano all’Accademia di Brera a Milano hanno realizzato opere in molte città del mondo tra cui: Madrid, Berlino, Grenoble, Nuova Delhi, Manchester, Torino, Lucerna, Vancouver, Il Cairo, Miami, Kiev, Los Angeles e Phoenix. Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti e sono stati inclusi tra i 100 artisti urbani più influenti dell’anno dalla rivista Graffiti Art in “The Urban Contemporary Art Guide 2015. I temi delle loro opere d’arte sono focalizzati prevalentemente su questioni ambientali e sociali, cercando di provocare una riflessione sugli atteggiamenti umani e il loro influsso sulla natura.

Le opere
1) Scuole di Mesocco: le marmotte
2) Casa privata centro paese: gli orsi ed il panda
3) Sottopasso N13 Cremeo: il capodoglio
4) Fermata autopostale castello: gli uccelli
5) Ponte Gesena Deira: i castori
6) Casa privata Logiano: le pecore
7) Casa privata Darba: la zebra
8) Casa privata andergi: i cervi
9) Casa privata cebia: i tassi
10) Muro strada Anzon: gli stambecchi
11) Centrale Leso: l’elefante
12) Fermata postale Pian San Giacomo: le scimmie
13) Ponti N13 San Bernardino: le volpi
Mercedes Albertini
Anno di nascita: 1961
Professione: Municipale
Amante dello sport in generale e con la predilezione in giovane età dello sci alpino, che praticava con facilità e talento, ha trascorso gran parte della propria vita professionale nella Svizzera Italiana, lavorando per il Gruppo FIAT. Tra gli altri, anche con Sergio Marchionne ai tempi della sua presenza a Paradiso.
Appassionata della cultura orientale e dello yoga, oltre che delle montagne dei Grigioni, ha da alcuni mesi deciso di servire il proprio Comune, Mesocco, in seno al Municipio cercando di portare un po’ di aria nuova all’ombra del castello. Come nel caso dello Zoo di Mesocco.
